Il collezionista di libri. La storia di Carlo
La lettura è una immortalità all’indietro, diceva Umberto Eco, e chi legge si ritrova a 70 anni ad avere vissuto almeno 5000 anni: c’era quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito, quando Caino uccise Abele. Questa é la storia di Carlo: il collezionista di libri.
Leggendo, il tempo di vivere si dilata, come direbbe Daniel Pennac, e Carlo, da bambino, ricevette dai suoi genitori il regalo più prezioso, quello che gli avrebbe permesso di vivere non una ma cento, mille vite: la passione per i libri.
Intraprende così un viaggio straordinario, che lo accompagnerà per tutta la sua esistenza e che lo porterà non solo ad affinare i propri gusti, ma a realizzare una collezione importante di circa 300 volumi, molti dei quali manoscritti del 600 e del 700.
Una biblioteca personale, privata, curata con il rispetto che si riserva agli oggetti d’arte e che a un certo punto si è arricchita grazie alla famiglia della consorte, animata dalla stessa passione.
Carlo ha trascorso molte ore nel suo mondo segreto, varcando probabilmente la porta in silenzio, godendosi la visione di tutti quei volumi ben riposti, decidendo poi quale consultare, non senza essersi infilato meticolosamente i guanti in filo di cotone per sfogliare pagine delicate e preziose.
Dopo aver messo il volume sul leggio, quello al centro della stanza, sotto alla lampada in ottone e vetro, avrà quindi inforcato gli occhiali dopo averne pulito per bene le lenti, e avrà iniziato uno dei suoi tanti viaggi tra le parole scritte dei suoi amati libri.
Un rituale meticoloso, come quello di colui che si prepara a un appuntamento galante, tenendo a freno le emozioni, quasi che in quell’attesa si nascondesse il vero segreto del piacere della lettura e della contemplazione.
Carlo rimane prima da solo, trovando forse conforto nella sua collezione, poi termina anche lui la sua esperienza terrena.
Grande la sorpresa di chi ha effettuato le perizie patrimoniali, scoprendo questo luogo atemporale così ricco di fascino e di cultura, ma ancora più grande lo stupore di uno degli eredi rintracciati dai professionisti di Coutot-Roehrig, che con il lontano cugino condivideva, inconsapevolmente, questo amore per i libri.
Ed è così che la collezione ha trovato mani altrettanto cortesi e disposte a preservare quel tesoro che Carlo, con grande passione, aveva creato e custodito.