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CORSO DI ALTA FORMAZIONE IN DIRITTO DEI PRODOTTI AUDIOVISIVI

La Fondazione Genova Liguria Film Commission – GLFC e le Sezioni di Genova e Como dell’Associazione Nazionale Giovani Avvocati – AIGA sono liete di presentare il “Corso di Alta Formazione in Diritto D’Autore dei prodotti audiovisivi”, realizzato in collaborazione con l’Associazione di tutela del Made in Italy “Italia in Testa” e la Società Italiana Esperti di Diritto delle Arti e dello Spettacolo – SIEDAS e sostenuto da Coutot-Roehrig, leader europeo nella Genealogia Successoria.

Il corso, voluto per sviluppare l’acquisizione di competenze legali nel settore della produzione audiovisiva, è caratterizzato da una forte impronta internazionale e garantisce un’eccellente offerta formativa volta a sviluppare nuove professionalità legali capaci di distinguersi nel settore dell’audiovisivo. Il percorso formativo di alta specializzazione testimonia l’importanza dell’attività di valorizzazione svolta da GLFC nel territorio ligure, che negli ultimi anni ha assistito ad una forte espansione e ad un incremento di tutti gli indici di performance.

Il corso ha ottenuto il patrocinio della Camera di Commercio di Genova e dell’Ordine degli Avvocati di Genova, si svolgerà in modalità di webinar e si concluderà con un workshop in presenza presso la sede di GLFC nella Villa Durazzo Bombrini.

La partecipazione è gratuita e saranno riconosciuti 23 crediti per la formazione professionale degli avvocati. Le iscrizioni saranno raccolte fino al 6 maggio 2024 mediante il seguente modulo:

https://forms.gle/fiseKdJeKDpEYjU16.

Sarà offerta un’esperienza formativa completa e interattiva. Interverranno i più importanti professionisti nell’ambito del settore di riferimento, così come alcune personalità di spicco tra gli operatori (registi, produttori), i quali forniranno ai partecipanti nozioni e strumenti essenziali per comprendere appieno le principali dinamiche sottese all’industria dell’audiovisivo e relative al suo funzionamento.

Ampio spazio sarà riservato alla trattazione dei temi che, nella più recente prassi, hanno riguardato da vicino il settore dell’industria cine-audiovisiva, con specifico focus sul rapporto tra la tutela del diritto d’autore e sviluppo dei nuovi media.

Il corso sarà caratterizzato da un metodo didattico che prevede sia la trattazione teorica degli istituti coinvolti che l’analisi di casi pratici, essenziali per sviluppare le competenze maggiormente richieste e le abilità volte alla risoluzione di problematiche concrete.

La Fondazione Genova Liguria Film Commission, da diversi anni, organizza attività formative in collaborazione con gli Enti di Formazione e le principali Associazioni di professionisti in diversi settori. Queste sinergie portano a sviluppare nuove idee e nuove competenze che, se valorizzate, possono diventare un valore aggiunto per gli allievi del comparto dell’audiovisivo. Ringrazio le Sezioni di Genova e Como dell’Associazione Nazionale Giovani Avvocati – AIGA per averci coinvolti in un settore che, fino ad ora, non avevamo mai trattato ma, che reputiamo possa diventare un tema di interesse regionale e nazionale”, dichiara Cristina Bolla, Presidente GLFC.

“La rivoluzione tecnologica che sta affrontando il settore audiovisivo richiede un aggiornamento costante per conoscere le regole e competere a livello internazionale”, afferma la Vicepresidente GLFC, Annaluce Licheri. “L’industria dell’audiovisivo sta affrontando questa sfida. Il corso promosso dalla GLFC consente di specializzarsi ed approfondire gli aspetti legali di posizionamento in nuovi spazi e territori, nonché le applicazioni di nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale”.

“Siamo entusiasti di sostenere il Corso di alta formazione in Diritto d’Autore dei prodotti audiovisi- commenta Nadia Spatafora legale rappresentante per l’Italia di Coutot-Roehrig -, in molti probabilmente si chiederanno quale connessione ci sia tra la genealogia successoria ed il diritto d’autore. Il compendio ereditario di una persona defunta può essere composto da beni immobili e da beni mobili di qualsiasi tipo, come ad esempio, conti correnti, polizze assicurative, veicoli, gioielli, mobilia, ma anche pitture, fotografie, scritti, poesie, sceneggiature per di più se si tratta della successione di un artista, di cui si ignora l’esistenza di aventi diritti, sarà opportuno verificare non solo quali siano gli eredi ai quali devolvere le opere, ma anche capire se sia esercitabile o meno il diritto d’autore. Questo argomento è da approfondire con molta cautela e grazie alle competenze legali dei professori qui presenti, altamente specializzati, questo eccellente Corso sarà in grado di formare professionisti capaci di destreggiarsi nel settore audiovisivo in piena evoluzione”.

“L’industria cinematografica è una delle forme d’arte più influenti. Dietro ogni produzione c’è un complesso labirinto di creatività, investimenti finanziari e diritti. L’obiettivo di questo corso – organizzato con molta lungimiranza dalla GLFC – è del tutto in linea non solo con le esigenze culturali ed economiche del settore, ma anche con la raccomandazione della Commissione Europea del 19 marzo scorso che sottolinea la necessità di promuovere la formazione in materia di proprietà intellettuale”, aggiunge Francesca Ferrari, professoressa associata di diritto processuale civile.

“Il tema dei diritti del settore audiovisivo è di grande importanza sia per gli operatori del settore che per gli avvocati che decidono di specializzarsi in questa materia. Siamo dunque davvero felici di questa iniziativa che ci vede promotori insieme ad altre importanti partner”, dichiara Fabio Dell’Aversana, Presidente SIEDAS e Professore ordinario di diritto delle arti e dello spettacolo.

Dichiara Angela Bonacina, Presidente AIGA Como e Vicepresidente “Italia in Testa”: “Il settore dell’audiovisivo richiede conoscenze specifiche e professionisti competenti. Il corso che proponiamo insieme alla GLFC si ripromette di consentire ai professionisti di avvicinarsi alla materia, oltre che fornire spunti di approfondimento per coloro che già se ne occupano. Il workshop finale poi consentirà di apprezzarne anche aspetti pratici”.

 

Il percorso dell’eredità giacente: dall’apertura alla chiusura
della procedura.
Ne parliamo con Mauro Tescaro, Professore di diritto privato e di diritto delle successioni
dell’ Università di Verona

Venerdì 19 Gennaio, presso la Sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio di Trento si terrà il Convegno: “Il percorso dell’eredità giacente: dall’apertura alla chiusura della procedura”, organizzato da AIAF Sezione Regionale del Trentino Alto Adige e Sezione Regionale del Veneto in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Trento.

La giornata formativa prevede l’intervento di diversi professionisti di massimo livello in campo di eredità giacente e genealogia. Il primo relatore sarà il Prof. Mauro Tescaro, Professore di diritto privato e di diritto delle successioni presso l’Università di Verona e autore di importanti volumi sull’argomento, come ad esempio l’ultima pubblicazione: “Il diritto delle successioni nei continenti europeo e americano: suggestioni da oltreoceano”, a cura anche del Prof. Alessio Zaccaria per la Collana del Dipartimento di scienze giuridiche dell’Università di Verona (ESI, 2023).

Prof. Tescaro, Lei si occupa ed interviene con trattati dottrinali di varie tematiche del diritto civile, tra le quali la curatela dell’eredità giacente. Dove nasce questo interesse?

“Dal 2011, anno della sua prima attivazione, sono titolare del corso di Diritto delle successioni presso l’Università di Verona. In collegamento con questo corso ho organizzato molti eventi accademici nonché di confronto con Avvocatura, Notariato e Magistratura. In uno di questi, ormai una decina di anni fa, fu segnalato pubblicamente proprio dalle professioni legali – e specialmente dalla compianta Avv. Donatella Cusumano, stimata esperta della materia successoria e appassionata organizzatrice di convegni forensi – che la curatela dell’eredità giacente presentava numerose criticità innanzi tutto pratiche e necessitava quindi di ulteriori approfondimenti anche dottrinali. Una di queste criticità, tra le varie altre, concerne il rapporto con la successione dello Stato, profilo quest’ultimo che ha poi suscitato particolarmente la mia attenzione”.

Venerdi 19 Gennaio si terrà presso il Castello del Buonconsiglio di Trento il convegno appunto dal titolo “Il percorso dell’eredità giacente; dall’apertura alla chiusura della procedura”, Lei sarà tra i relatori.  Come esperto e studioso della materia successoria, quanto ritiene siano importanti queste occasioni di incontro e confronto in questo ambito del diritto non sempre tenuto nella doverosa considerazione?

“L’attività convegnistica svolta negli ultimi anni soprattutto in collegamento con il corso veronese di Diritto delle successioni, cui ho già fatto cenno, dimostra quanto io sia convinto dell’importanza di simili occasioni di confronto tra la prospettiva accademica e quella professionale. Non meno importante, a mio avviso, è poi l’indagine comparatistica: segnalo al riguardo la creazione – per iniziativa di alcuni autorevoli giuristi tra i quali spiccano il Prof. Alessio Zaccaria della mia Università e il Prof. Marcos Mauricio Córdoba della Universidad Abierta Interamericana – di una nuova Academia Internacional de Derecho de Sucesiones, situata a Buenos Aires ma con membri di molti Paesi e con una pagina web sulla quale sono caricati ad accesso libero vari materiali e video di convegni. È vero che il diritto successorio non è sempre stato tenuto in adeguata considerazione, ma negli ultimi anni stiamo assistendo a una inversione di rotta, con ogni probabilità destinata a consolidarsi in futuro, soprattutto in quanto in una società come la nostra – si potrebbe aggiungere, purtroppo – la ricchezza di una persona finisce per essere sempre più composta da quanto le viene trasmesso da chi la ha preceduta, piuttosto che da quanto la stessa persona riesce a produrre da sé”.

Può darci qualche anticipazione sul contenuto del Suo intervento?

“A proposito della curatela dell’eredità giacente occorre a mio avviso evidenziare soprattutto come la disciplina del Codice civile del 1942 sia notevolmente mutata rispetto a quella del Codice previgente, specialmente nel senso della valorizzazione della posizione dei creditori e più in generale nell’ottica della centralità che l’istituto è chiamato ad assumere nell’attuale procedimento successorio italiano. Tale centralità non è stata peraltro esplicitata pienamente nel testo di legge, rimasto almeno in parte incompiuto, ciò che spiega (ma dal mio punto di vista non giustifica) talune incertezze e rigidità applicative ripetutamente testimoniate dagli operatori. Il giudice delle successioni il quale, pur rimanendo doverosamente rispettoso dello ius scriptum, non avesse timore in qualche misura di “osare”, potrebbe invece sperimentare, in questa materia più che in altre, attraverso una virtuosa collaborazione con i professionisti nominati curatori delle eredità giacenti, nuove e più efficaci prassi, anche a prescindere dalla condivisione oppure non della controversa e certamente da valutare con cautela prospettiva più generale della possibile aziendalizzazione della Giustizia (su cui ci siamo spinti a riflettere in un evento accademico tenutosi a Vicenza – presso il Vicenza Univr HUB – nel 2019 e i cui atti sono stati poi pubblicati nel 2020 in un volume dall’eloquente titolo “Le sfide future per la giustizia. La giustizia come azienda?”)”. 

Entrando più nel dettaglio della materia successoria, quali aspetti ritiene siano meritevoli di maggiore attenzione tra gli addetti ai lavori?

“Uno dei temi maggiormente “di moda” negli ultimi tempi, soprattutto nelle opere accademiche (ma sempre più anche nella nostra giurisprudenza, quantomeno a partire dalla celebre ordinanza del Tribunale di Milano del 10 febbraio 2021 sul caso Apple), è per esempio quello della tutela postmortale della personalità morale e specialmente dei dati personali digitalizzati. Si tratta di un argomento affascinante e che, considerata la crescente digitalizzazione della società, inevitabilmente aumenterà di importanza. Occorre peraltro rammentare che al riguardo rimane fondamentale la lungimirante monografia del Prof. Alessio Zaccaria “Diritti extrapatrimoniali e successione”, pubblicata già nel 1988 e diretta tra l’altro a illustrare la – anche in seguito troppo spesso disconosciuta – rilevanza successoria della questione. Una simile attenzione non hanno ancora saputo suscitare il tema della curatela dell’eredità giacente e quello strettamente collegato della successione dello Stato, sebbene qualche elemento di positività (comunque non pienamente soddisfacente) derivi ora dai commi 1008 e 1009 dell’art. 1 della l. n. 178/2020 e dal d.m. n. 128/2022, che perseguono l’obiettivo di rendere più efficienti le procedure in discorso così da incrementare le entrate per la collettività. Il cammino ancora da compiere, peraltro, rimane lungo e insidioso. In ogni caso, ritengo che la strada maestra sia proprio il dialogo da diversi punti di vista al fine di sensibilizzare studiosi e operatori nonché auspicabilmente introdurre nuove prassi. Pertanto sono davvero lieto di partecipare a questo evento e ringrazio AIAF e specialmente l’amica Avv. Veronica Peotta per avermi coinvolto, in attesa di ulteriori iniziative sullo stesso argomento che si terranno nella mia Università, alcune delle quali sono già in fase avanzata di preparazione”. 

Interverranno a seguire: Avv. Sabrina Ruga – Avvocato del Foro di Genova “Compiti e doveri del curatore”, dott. Francesco Bellomo – Genealogista della società Coutot-Roehrig “La ricerca genealogica”, dott.ssa Carlotta Baruchello – Dottore Commercialista in Vicenza, dott.ssa Antonella Bartone – Avvocato e Giudice Onorario del Tribunale di Rovereto “La chiusura della procedura di ADS per morte e problematiche conseguenti”.

Iscrizioni attraverso Formasfera –  3 crediti formativi in materia non obbligatoria per la partecipazione all’evento – info: inviare mail alla Presidente di AIAF TAA studiolegale@cinziatomasoni.it

 

Coutot-Roehrig Genealogia: un anno con noi

Un altro anno volge al termine: un anno di grandi sfide, successi e anche qualche dispiacere. Con l’avvicinarsi del Natale, arriva anche il momento di fare un bilancio di questo 2023.

Siamo contenti. Un ringraziamento particolare va alla nostra squadra che merita un applauso speciale per l’impegno straordinario e la dedizione dimostrata in ogni singola iniziativa. Ognuno ha contribuito con il proprio talento e impegno, creando un ambiente di lavoro collaborativo e stimolante.

I successi di ciascuno sono successi di tutti, e questo spirito di squadra è ciò che ci rende davvero speciali.

Con grande gioia abbiamo una nuova sede, l’ottocentesco Palazzo Orsini. Un luogo ricco di storia e tradizione, dove a farla da padrone sono i bellissimi dipinti del Barabino e  che non vediamo l’ora di farvi vedere.

Mentre ci avviamo verso le festività natalizie, vogliamo esprimere i nostri più sinceri auguri a tutti voi. Che questo periodo sia colmo di gioia, pace e serenità, e che possiate condividere momenti speciali con le persone care.

Guardando al futuro, ci aspettiamo un anno ricco di sorprese e successi. Continueremo a sfidare i limiti, a innovare e a perseguire l’eccellenza in tutto ciò che facciamo. Siamo pronti a superare nuove vette e a raggiungere traguardi ancora più ambiziosi.

Grazie a ciascuno di voi per il contributo prezioso che avete dato a questa straordinaria avventura.

Che il prossimo anno sia un capitolo ancora più entusiasmante della nostra storia!

Torino: “Il senso dell’importanza dell’opera del genealogista successionista” al centro del nostro Convegno. Parla L’Avv. Poli, componente del Direttivo A.I.A.F Piemonte e VdA

Nella splendida cornice di Palazzo Capris di Torino si da poco concluso, riscuotendo grande successo, il Convegno “Famiglia e stirpi: il ruolo della genealogia successoria”, organizzato da Coutot-Roehrig in collaborazione con A.I.A.F. Piemonte e VdA “Antonio Dioniso” e patrocinato della Fondazione Avvocatura Torinese “Fulvio Croce“.

La giornata formativa mirava ad illustrare la figura del genealogista successorio, a spiegarne l’importanza del ruolo nelle pratiche di eredità giacente.

A moderare l’incontro l’Avv. Alessandra Poli componente del Direttivo A.I.A.F Piemonte e VdA.

Avv. Poli com’è nata l’idea di organizzare un Convegno sulla figura del genealogista?

L’idea del Convegno  nasce dall’intuizione che la sinergia tra AIAF Piemonte e VdA “Antonio Dionisio” e Coutot-Roehrig possa valorizzare a tutto tondo l’istituto dell’eredità giacente, nella prospettiva della tutela dei diritti della persona e dei legami familiari”.

A quali tipologie di professionisti è rivolto?

“Hanno partecipato  gli operatori professionali che a differente titolo intervengono nella curatela dell’eredità giacente: quindi, avvocati, notai, genealogisti , giudici e non solo”. 

Il Convegno è stato studiato a scopo formativo: quali sono gli strumenti che hanno fornito i relatori a chi ha partecipato?

“Il convegno ha consentito, grazie all’apporto di contributi ascrivibili a differenti saperi a confronto, di trasmettere il senso dell’importanza dell’opera del genealogista successionista illustrando il modus operandi del medesimo. Ha evidenziato il significato fondamentale della certificazione dell’attività svolta dal genealogista nella ricerca dei chiamati all’eredità con specifico riferimento ai riverberi in ordine alla responsabilità professionale dei curatori, nonchè acquisire puntuali ed aggiornate conoscenze circa compiti, doveri e competenze che deve possedere un curatore dell’eredità giacente”.

Convegno “Successioni, eredità giacente e digitale: questioni pratiche e applicative” – Palazzo Tursi, Genova

Iscrizioni aperte per l’atteso convegno “Successioni, eredità giacente e digitale: questioni pratiche e applicative”, un’opportunità cruciale per esplorare il mondo complesso dell’eredità giacente, sia dal punto di vista tradizionale che digitale. L’evento è organizzato da Coutot-Roehrig in collaborazione con Ondif – Sezione Genovese e Heres e si terrà il 28 settembre a partire dalle ore 14.30 presso il prestigioso Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, nel cuore di Genova. 

Tra i relatori:  l’Avv. Benedetta Flocchini, Presidente dell’Associazione Professionisti Successioni e Curatori Eredità (Heres), che parlerà dell’evoluzione della figura del curatore dell’eredità giacente. L’Avv. Sabrina Ruga, del Foro di Genova, discuterà invece dei compiti e dei doveri del curatore, mettendo in luce le sue responsabilità legali in questa delicata posizione.

La prospettiva fiscale sarà affrontata dalla Dott.ssa Paola Pappalardo, Commercialista a Genova, con una presentazione sui casi pratici legati agli adempimenti fiscali inerenti all’eredità giacente. L’Avv. Alessandro D’Arminio Monforte, del Foro di Milano, esplorerà l’importante tema dell’eredità digitale, mettendo in discussione i confini tra i beni materiali e digitali.

Un’altra voce autorevole nel campo, la Dott.ssa Nadia Spatafora, Legale Rappresentante Italia presso Coutot-Roehrig, azienda leader nella genealogia successoria, approfondirà l’importanza di un albero genealogico certificato e dell’atto notorio nelle devoluzioni ereditarie e  infine, il Prof. Gardini, docente dell’Ateneo genovese, discuterà delle opportunità legate all’utilizzo delle tecnologie digitali negli archivi, evidenziando le implicazioni culturali e amministrative di questa evoluzione.

Il convegno si preannuncia come un’occasione preziosa per tutti coloro che sono interessati al complesso mondo della curatela delle eredità giacente e alle sue intersezioni con il digitale. La diversificata esperienza dei relatori e la varietà di argomenti affrontati promettono un evento stimolante e informativo per i partecipanti.

La partecipazione è gratuita. Per gli avvocati, previa iscrizione su Sfera,  sono previsti 4 crediti formativi. Per i commercialisti, previa iscrizione sul portale ODCEC, sono previsti 4 crediti formativi.

Iscrizioni presso le piattaforme di riferimento.

Per info: nadia.spatafora@coutot-roehrig.com

 

Successioni, eredità giacente e digitale: questioni pratiche e applicative

In occasione del Convegno organizzato da ONDIF, Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia, Sezione di Savona, con il patrocinio del COA di Savona, e in collaborazione con l’ODCEC Savona, il Tribunale di Savona, e Coutot-Roehrig, che si terrà il 2 marzo presso il Tribunale di Savona, Sala dell’Ordine degli Avvocati, abbiamo intervistato l’avvocato Giuseppe Piccardo, moderatore dell’evento nonché Presidente della Sezione ONDIF di Savona.

Avvocato Giuseppe Piccardo, perché è importante fare il punto sulle successioni, le eredità giacenti e quelle digitali?

“Ritengo che l’evento che la sezione ONDIF di Savona, che rappresento, ha organizzato con il patrocinio del COA Savona e in collaborazione con l’ODCEC di Savona, la società Coutot-Roehrig e il Tribunale di Savona, rappresenti un momento formativo utile e importante per fare il punto sul tema delle successioni, materia multidisciplinare, come si evince dagli argomenti trattati nel convegno, e  non sempre adeguatamente conosciuta nel mondo forense, in quanto ritenuta, a mio avviso erroneamente, quasi di esclusiva competenza notarile. In realtà, le successioni costituiscono un tema del diritto civile molto specialistico e tecnico, che deve tenere conto dell’evoluzione sociale e tecnologica, che come tale non può essere sconosciuto nel mondo forense. Per questo  motivo abbiamo ritenuto di inserire, all’interno degli argomenti dell’incontro formativo, quello dell’eredità digitale, tematica sempre più oggetto di attenzione, sia da parte della dottrina, sia da parte della più recente giurisprudenza”.

Qual è il contributo che, in occasione di questo incontro, è possibile dare ai colleghi professionisti in materia?

“Il convegno, come ho anticipato, ha lo scopo di trattare il tema delle successioni e delle eredità giacenti secondo un taglio teorico – pratico, oltre che multidisciplinare. La definizione di un procedimento di definizione di una eredità giacente richiede l’intervento di diverse professionalità e competenze: legali, fiscali, genealogiche, in quanto attività principale del Curatore è quella di individuare, in costante contatto il/la Giudice che lo/la ha nominato/a, i soggetti ai quali trasmettere l’eredità, o la devoluzione dei beni allo Stato, in assenza di successibili. Dunque, con l’iniziativa che abbiamo organizzato, ci prefiggiamo lo scopo di consegnare ai partecipanti una serie di informazioni utili, per una gestione efficiente e competente delle procedure di eredità giacente”.

 Eredità digitale: cosa ne pensa di questa nuova frontiera e come crede che cambierà il lavoro dei professionisti?

“L’eredità digitale rappresenta il profilo più avanzato della materia successoria, che si ricollega alla società attuale, sempre più digitale e telematica. L’identità digitale, che di fatto è una vera e propria identità “virtuale”, oggetto di tutela giuridica, è sempre più  importante e deve essere conosciuta da chi si trova a operare come Curatore di eredità giacenti. Peraltro la riforma del processo civile, che entrerà in vigore tra poche settimane, prevede un’ulteriore spinta verso la digitalizzazione della giustizia, con necessità, per i professionisti, di affinare le proprie conoscenze informatiche, per poter svolgere i compiti che la legge affida loro in modo efficiente e professionale, anche nell’ottica di una ragionevole durata dei procedimenti stessi”.

Un paio di riflessioni sul ruolo formativo e di scambio di convegni di questo tipo

“In questa prospettiva, convegni come quello che abbiamo organizzato sono utili a realizzare occasioni di incontro e confronto multidisciplinare su questioni di notevole impatto pratico, tra professionisti che, a vario titolo, partecipano alla gestione delle procedure di eredità giacenti e gli uffici giudiziari. In un mondo interconnesso, nessun professionista può agire in totale autonomia, senza interazione con altre figure professionali. Per questo motivo, a nome della sezione savonese ONDIF che rappresento, ringrazio tutte/i coloro che hanno reso possibile la realizzazione, per la prima volta a Savona, di una giornata di studio di un così alto valore scientifico e professionale”.

Un altro anno è passato

Un altro anno è passato! Un anno colmo di emozioni, di fatica e di progetti realizzati e ancora da realizzare. Abbiamo voluto concludere, sperando diventi una consuetudine natalizia, con la visita di un’altra bella scoperta del patrimonio culturale della nostra Genova: il MEI – Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana. Un museo davvero giovane, nato nel 2022, e risultato dell’opera di riqualificazione della Commenda di Pré. Una realtà museale dinamica e innovativa, che proprio per la sua caratteristica multimediale rappresenta un unicum nel panorama storico nazionale ed internazionale dei musei dell’emigrazione.

Un contesto perfetto, per noi che ogni giorno viaggiamo alla ricerca

di eredi nascosti, a volte lontani, ripercorrendo quelle vecchie rotte dei nostri antenati emigrati alla ricerca di fortuna. La serata è stata anche un’occasione per presentare il nostro ultimo progetto: RAMI.

Rami è una mini serie podcast prodotta da Chora Media che, attraversi la voce della giornalista Francesca Berardi, parla di noi, del nostro mestiere. Un excursus sulla vita del genealogista e delle storie, davvero incredibile, che a volte affrontiamo.

Un bel progetto nato dalla volontà di raccontare un po’ di noi, un viaggio anche questo, alla scoperta del mondo del podcast e dei suoi attori.

Ringraziamo tutti coloro che sono intervenuti:

dal Dott. Pierangelo Campodonico, direttore del MEI, al Presidentedel Consiglio Comunale Carmelo Cassibba per essere stati con noi, allo staff di Chora Media, a

Raffaella Ponte e Francesca Berardi per l’ottimo lavoro e a Federica Cavalleri grande amica di Coutot-Roehrig.

 

 

 

 

Un grazie speciale a tutti coloro che ci hanno onorato con la loro presenza.

Non ci rimane che augurare a tutti voi un felice e lieto Natale e ci vediamo il prossimo anno, con tantissime novità!

Au revoir!

RAMI: un talk che parla di storie, di genealogia, di famiglie ritrovate e di eredità

Martedì 20 dicembre , nella splendida cornice del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, ospitato all’interno della Commenda di San Giovanni di Prè, parleremo di RAMI: quelli che compongono ogni albero genealogico.

Attraverso la ricerca genealogica, il genealogista successorio entra nei meandri più nascosti di ogni famiglia, ne scopre lettere, foto, memorie e ne va a capire i rami, appunto, facendosi portatore del ricongiungimento di passato e presente. Diventando artefice e testimone della meraviglia degli attuali parenti, che spesso, ignorano i loro avi, l’origine della propria dinastia e soprattutto l’eredità.

Al centro di “RAMI – un talk che parla di storie, di genealogia, di famiglie ritrovate e di eredità” ci sono proprio loro, i rami, tanti, intrecciati, che compongono ogni albero genealogico, specchio, con le loro dinamiche intime e private, della storia che scorre.

“L’iniziativa – dichiara Nadia Spatafora – si muove all’interno di un progetto più ampio che intende fare di Coutot-Roehrig un mezzo di divulgazione culturale genovese. Grazie a diverse attività, che comprenderanno anche una collaborazione per il 2023 con il MEI in via di definizione, intendiamo contribuire a far conoscere le tante realtà culturali genovesi, come in questo caso, il bellissimo museo che ci ospita per questo evento. Una realtà che ci sta particolarmente a cuore viste le grandi affinità che ci uniscono”.

Insieme a Nadia Spatafora, legale rappresentante per l’Italia di Coutot-Roehrig, ci saranno Raffaella Ponte, storica e archivista e la giornalista Francesca Berardi.

Un’occasione, in ultimo, per parlare della nuova mini-serie podcast RAMI, prodotta da Chora Media e promossa da Coutot Roehrig, disponibile a partire da mercoledì 21 dicembre sulle piattaforme audio free (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcasts) con un nuovo episodio ogni giorno fino al 23 dicembre.

Nell’arco delle tre puntate, la giornalista Francesca Berardi, racconterà le storie di diverse eredità e delle relative famiglie. Protagonisti i genealogisti che le hanno ricongiunte. Storie che partono da Genova e da altre città italiane per arrivare, in alcuni casi, a toccare luoghi stranieri, quasi a ripercorrere quelle vecchie rotte dei nostri antenati alla ricerca di fortuna.

 

Ringraziamento da un erede: l’aspetto umano della nostra professione

Abbiamo deciso di dedicare questo spazio ai ringraziamenti più belli, perché il. ringraziamento da un erede ci ricorda sempre l’aspetto umano della nostra professione

“Buongiorno avvocato,

Le comunico di aver ricevuto oggi stesso il bonifico da parte vostra.

Ringrazio Lei e tutta l’équipe per la competenza e l’efficienza dimostrata riguardo alla mia persona e al mio dossier.

Complimenti e buona giornata!”

 

Comunicazioni di questo tipo non sono rare, ma ogni volta ci emozionano eppure ci riportano all’aspetto umano della nostra professione.

Occuparsi di genealogia e di eredità non è solo conoscere la legge e sapersi districare tra gli archivi, ma è soprattutto ricongiungere persone che si erano perse nel tempo o che addirittura non si erano mai conosciute.

Gli incontri con coloro che entreranno in possesso dell’eredità di un lontano parente, spesso iniziano con perplessità o diffidenza, ma si chiudono sempre con riconoscenza e gratitudine.

La signora Carmen: l’eredità di Luisa

Carmen ogni tanto chiude gli occhi.

Non vuole distrazioni per tornare a quelle estati degli anni 30, trascorse alle pendici delle colline torinesi, tra il frinire delle cicale e i rintocchi puntuali delle campane della chiesa del paese.

Quando ci ripensa, si ritrova ancora seduta sul portapacchi della bicicletta della mamma, che cingeva in vita con le braccia abbronzate, divertita dai sobbalzi e dagli scatti in velocità nelle discese, ma soprattutto dagli sguardi d’intesa con Luisa, la sua cuginetta.

Anche lei sistemata sul portapacchi della bici della zia, le faceva la linguaccia a ogni sorpasso, con aria di sfida. Era così che si arrivava al santuario di Don Bosco, con il cesto del picnic e il cuore gonfio di entusiasmo: per Carmen e Luisa, inseparabili, quelle erano le gite più belle e spensierate della loro infanzia.

Poi il tempo compie accelerazioni bizzarre, proprio come quelle biciclette in discesa, e in un attimo Carmen è una donna adulta, incontra l’amore della sua vita, e si trasferisce a Lisbona: inizia una nuova puntata dell’esistenza, quella in cui è sposa e madre felice, e di lì a poco, in un’accelerazione ancor più sorprendente, nonna.

Di Luisa, che a sua volta si è fatta una famiglia ed è rimasta a vivere sulle colline torinesi, ha perso i contatti ma non l’immagine di quello sguardo birichino e delle guance rosse per il caldo.

Carmen morde la vita con lo stesso entusiasmo di quando era bambina: a dispetto degli anni che scorrono veloci, riempie le sue giornate di progetti e sogni, trascorre lunghi periodi in Belgio, dove la figlia si è trasferita una volta sposata, e quando è nel suo appartamento a Lisbona, seduta in poltrona a sfogliare gli album dei ricordi, chiude gli occhi ed è a respirare polvere e risate sulla bicicletta della mamma.

In questa piena e serena esistenza, Carmen non si aspetta di certo una visita di Coutot-Roehrig. I genealogisti la trovano, dopo averla rincorsa per mezza Europa e le comunicano una notizia inattesa: Luisa non c’è più, ha lasciato la vita terrena, e lei risulta tra i suoi legittimi eredi.

Riapre con grande affetto e nostalgia l’album dei ricordi, per recuperare ciò che manca: cosa è successo, dopo gli anni spensierati delle gite al santuario, alla sua amata cuginetta?

Carmen riempie così le pagine bianche, passeggia mano nella mano con i genealogisti di Coutot-Roehrig, immagina Luisa cresciuta, moglie e mamma, ripercorrere quelle strade polverose e assolate degli anni 30.

La sua non è tristezza, ma riconoscenza: scoprirsi eredi, spesso aiuta a chiudere un cerchio affettivo e familiare rimasto tanto tempo in sospeso.

Ora Carmen, quando chiude gli occhi, può vedere la sua Luisa farle ancora la linguaccia, come a dirle: ti ho superato ancora.