Una gattara chic ai piedi della Mole
Parte 1: La storia di Karina
Al secondo piano di un appartamento in centro a Torino, nella sala adibita a studio fa capolino una poltrona solo apparentemente come le altre: si fa notare per l’eleganza semplice e senza tempo.
In effetti non si tratta di un arredo generico: un occhio allenato riconosce la leggendaria Poltrona Frattini 877 per Cassina: una poltrona disegnata da uno degli architetti più famosi in Italia negli anni sessanta del secolo scorso, Gianfranco Frattini, designer attento, colto e pieno di talento. Durante la collaborazione con Cassina disegnò alcuni degli arredi più eleganti dell’epoca, tra cui appunto questo particolare modello di poltrona.
Gianfranco Frattini e Karina, la protagonista della nostra storia, nascono entrambi negli anni venti del secolo scorso.
Karina dalla Slovenia si trasferisce in Italia a Torino negli anni cinquanta. Nel capoluogo sabaudo, dove rimarrà tutta la vita, conduce una vita agiata ma senza ostentazione: abita in un appartamento in centro dove svolge l’attività di ostetrica, e allaccia un legame ventennale con un imprenditore Torinese; insieme al compagno trascorrono le villeggiature estive in Val Susa e in Liguria. Dalla loro unione non nasceranno figli.
Nella quotidianità che si sussegue lungo gli anni Karina, che è una donna dalla bellezza fuori dal comune, coltiva la propria femminilità e la esalta con uno stile elegante: colleziona foulards di Hermès , adatti ad incorniciarle il volto dai tratti perfetti. Le piace vestire l’alta Sartoria Milanese e Torinese e calzare Chanel, uno stile che esalta il corpo minuto ma perfettamente proporzionato.
Nel suo appartamento trovano ospitalità anche 5 gatti a cui Karina è molto legata e che con il passare degli anni – e la scomparsa del compagno – diventano i suoi affetti elettivi : talmente stretto è il legame con questi animali che in occasione dei trasferimenti al mare e in montagna predispone per ognuno di loro speciali portantine da viaggio in legno, comode e ricercate; in una parola : eleganti, anche se semplici trasportini.
La signora Karina mantiene sporadici contatti epistolari con i parenti, ma non torna più in Slovenia.
La vecchiaia della donna subisce purtroppo uno spiacevole contrattempo di salute: ultra ottantenne cade e si frattura il femore. Lo spiacevole incidente la costringe non solo a lasciare la propria casa a Torino ma anche purtroppo a salutare i suoi amati gatti poiché è costretta ad esser ricoverata in una struttura dalla quale non uscirà più.
La sua dipartita senza discendenza e apparentemente senza parenti noti innesca una ricerca genealogica articolata al fine di destinare l’immenso patrimonio ai legittimi eredi. Ma il lavoro si dimostra arduo e insidioso: i genealogisti dovranno districarsi tra testamenti falsi e falsi eredi. Riuscirà a prevalere la giustizia?
To be continued…




L’incontro ha visto la partecipazione di esperti di diversi settori, ciascuno dei quali ha apportato una prospettiva unica e approfondita sul tema complesso e affascinante degli immobili vincolati di interesse culturale. Ecco una sintesi degli interventi più significativi della giornata: il Notaio Alberto Clavarino del Distretto Genova e Chiavari ha esaminato le differenze tra vincolo totale e vincolo parziale sugli immobili di interesse culturale, evidenziandone gli effetti e le conseguenze sulla circolazione dei beni. Successivamente l’Avvocato Manuela Carrara del Foro di Genova ne ha approfondito la complessa normativa fiscale. La sua relazione ha chiarito le varie agevolazioni fiscali fornendo una panoramica dettagliata delle opportunità e delle sfide fiscali che si presentano rispetto agli immobili vincolati.







