Di archeologia, aviazione femminile e mirabolanti esistenze
Ricerca genealogica per ritrovare l’erede lontano
Spesso il complesso disegno del destino si rivela a posteriori, quando les jeux sont faits, e qualcuno si trova a scoprirne le fitte trame, partendo da un unico filo.
In questo caso quel filo è David (nome di fantasia), che trascorre la propria vita studiando civiltà e culture del passato, e che diventa egli stesso, una volta compiuta la sua esperienza terrena, oggetto di ricerca e indagine.
Questa storia si ambienta in parte a Napoli, dove il padre di David, ebreo di origine svizzere, ha una libreria in piazza del Plebiscito, ma si dirama tenacemente nell’Europa della persecuzione antisemita, passando tragicamente nei campi di sterminio, sostando inaspettatamente in uno sperduto villaggio austriaco, lambendo il continente africano e i suoi cieli, e approdando, infine, in Portogallo.
Affermato archeologo di elevato spessore culturale, David ha una brillante carriera e diventa un punto di riferimento nel mondo accademico grazie a scoperte importanti effettuate in Grecia, a Creta, e sulle coste della Turchia; alla sua morte si presenta il dilemma degli eredi e di un lascito che, mancando una discendenza diretta, rimane in attesa di destinazione.
Coutot-Roehrig ricorderà a lungo questa avventura, fatta di una ricerca genealogica complicata, indagini che hanno dovuto attraversare i confini nazionali e quelli temporali, cercando di mettere insieme, di nuovo, tutte le tessere di una famiglia dal passato così tormentato.
Una delle sorelle della madre di David risulta infatti drammaticamente scomparsa in un campo di concentramento, mentre una seconda, di cui inizialmente si persero le tracce durante la fuga dalla lunga mano antisemita, è sopravvissuta allo sterminio nascondendosi in un piccolo e sperduto villaggio in Austria, dove si spegnerà senza grande clamore.
A tali informazioni i genealogisti di Coutot-Roehrig approdano dopo reiterati accessi agli archivi storici delle Comunità Ebraiche italiane e non solo, e dopo lunghe ore trascorse a setacciare atti, documenti, manoscritti che portano ad accertare l’inesistenza di eredi di David nel lato materno.
Le ricerche si concentrano quindi sul padre di David, rintracciandone una cugina, Carina (nome di fantasia), che si era rifugiata in Portogallo e la cui mirabolante esistenza ha lasciato una indelebile traccia nel mondo dell’aviazione femminile.
La donna infatti è stata una delle prime aviatrici che nel 1930 ha fatto la traversata dall’Europa all’Africa, battendo il record internazionale di altitudine con un aereo leggero, raggiungendo i 15.900 piedi.
Carina si sposò con un aviatore da cui ebbe due figlie, parenti di quinto grado di David e di fatto sue uniche e legittime eredi.
Contattate dopo un iter di ricerche molto complesso, le due sorelle, già avanti con l’età, non serbavano che offuscati ricordi del lontano cugino, ma accettarono con grande emozione quel lascito proveniente da una storia così lontana e finalmente riscoperta.